Calcolosi renale ed ureterale

Il “calcolo” è una formazione cristallina derivata dalla precipitazione e dall’aggregazione di soluti presenti nelle urine che richiede:

  1. presenza di un cristallo in urine sovrassature degli elementi che costituiscono la struttura del cristallo;
  2. matrice organica e proteine urinarie che formano il substrato per la deposizione dei cristalli;
  3. bassa concentrazione o assenza degli inibitori della cristallizzazione.

La calcolosi può essere classificata in base ad innumerevoli parametri tra i quali la sede: renale (pelvi renale e calici), ureterale, vescicale, uretrale.
Tra i principali fattori di rischio sono da ricordare: stato metabolico del paziente, eccessi dietetici, cause anatomiche che predispongono ad infezioni urinarie croniche.
In circa l’80% dei casi i calcoli sono composti da ossalato e/o fosfato di calcio, nel 15-20% sono di struvite (triplofosfato di ammonio e magnesio), nel 5-10 % di acido urico, nell’1-4% di cistina e xantina.

Sintomatologia

La sintomatologia è variabile e può essere: assente, sfumata oppure eclatante (colica renale). Ciò dipende essenzialmente dal punto in cui si trova il calcolo e dalla sua grandezza (ad esempio calcoli piccoli, non ostruenti ed asintomatici a livello “renale”, possono migrare nell’uretere diventando ostruenti e sintomatici). I sintomi più importanti sono: il dolore gravativo al fianco, che persiste per molti giorni senza interferire con la normale attività quotidiana, non così acuto e ben localizzato come in caso di colica; l’ematuria (sangue nell’urina), la febbrela colica.

Solo il 40/50% dei portatori di calcoli va incontro ad un episodio di colica renale. La “colica renale” è tipica del calcolo in movimento ed è determinata dalla brusca distensione della via escretrice. Il dolore insorge in sede lombare in corrispondenza del rene interessato poi tende ad irradiarsi, nell’uomo lungo il canale inguinale e raggiungere il testicolo omolaterale, nella donna verso le grandi labbra. Spesso presenti per le strette connessioni nervose tra rene e stomaco, nausea e il vomito.

Diagnosi

La fase diagnostica si fonda sui seguenti accertamenti:

  • Anamnesi: presenza di malattie renali ereditarie, malattie infiammatorie croniche dell’intestino, assunzione di farmaci.
  • Esame obiettivo: positività alla manovra di Giordano e dolorabilità dei punti ureterali superiore, medio, ed inferiore e diagnosi differenziale con appendicite, diverticolite, colecistite e salpingite.
  • Esame delle urine : microematuria, presenza di cristalli, batteriuria, piuria, valutazione del pH in quanto calcoli di cistina ed acido urico si formano in un pH acido mentre quelli di struvite in un pH alcalino.
  • Esami ematochimici della funzione renale (azotemia e creatinemia).

Rx diretta apparato urinario: visualizza la presenza di eventuali calcoli radioopachi (fosfato ed ossalato di calcio).

Calcolosi: RX apparato urinario
Ecografia renale: consente la visualizzazione di calcoli renali sia radioopachi che radiotrasparenti (acido urico) e la dilatazione della via escretrice (idronefrosi), è un esame veloce da eseguire e non invasivo. La visione diretta dell’uretere è possibile ecograficamente solo nella prima ed ultima porzione dell’uretere.

Ecografia renale
– Rx-Urografia: consente la visualizzazione dell’intera via escretrice, indispensabile per la programmazione dell’intervento in quanto caratterizza dimensioni, forma e sede del calcolo, indispensabile per litiasi radiotrasparenti (acido urico, cistina) e per valutare l’ostruzione ureterale.

Calcolosi: RX urografia

– TAC addome pelvi: utile soprattutto per i calcoli radiotrasparenti e per la diagnosi differenziale con tumori e coaguli. La ricostruzione tridimensionale mediante TAC spirale rappresenta il mezzo più efficace per lo studio dell’anatomia spaziale delle vie escretrici.

TAC addome pelvi
– RMN addome pelvi: non mette in evidenza i calcoli, ma è molto utile per visualizzare l’apparto urinario.

RMN addome pelvi

Terapia Medica

Il trattamento terapeutico della colica renale è diretto al controllo del sintomo dolore (antidolorifici e antispastici) e all’eventuale infezione (antibiotici).
In corso di colica è opportuno ridurre l’apporto di liquidi per evitare un sovraccarico idrico al rene funzionalmente compromesso dalla presenza del calcolo. L’iperidratazione è altresì raccomandabile in assenza di ostacoli alla via escretrice.

E’ molto utile controllare il pH urinario: in caso di litiasi uratica o cistinica è indispensabile alcalinizzare le urine tramite l’utilizzo dei citrati con azione alcalinizzante, antiaggregante ed inibitrice; al contrario, in caso di litiasi calcica o struvite, è opportuna l’acidificazione urinaria.

Vedi tutte le terapie per i calcoli renali.