Terapie farmacologiche:quali novita?
Grazie al Sildenafil che ha rivoluzionato l’approccio al problema, la farmacoterapia orale costituisce il trattamento di prima linea della DE. Il valore terapeutico di questo farmaco è stato confermato dal successo nella pratica clinica essendosi dimostrato efficace in oltre il 70 % dei pazienti dei pazienti affetti da DE.
Tuttavia nuove molecole saranno presto a disposizione degli specialisti del settore.Ciò è dovuto al fatto che la terapia della disfunzione erettiva è oggi una delle aree della medicina a più rapida espansione , che più di altre risente delle spinte innovative della ricerca di base e della ricerca clinica , dell’attenzione delle aziende farmaceutiche e dei media.
IC351-Tadalafil
Rappresenta la seconda generazione di farmaci inibitori selettivi della PDE5.La novità terapeutica rispetto al “vecchio “ Sildenafil risiede proprio nella selettività che risulta 10.000 volte maggiore verso la PDE5 rispetto alle altre PDE ( 1-4-7-10) e 780 volte maggiore rispetto alla PDE6. Tali livelli di selettività dovrebbero assicurare minori effetti collaterali e maggiore efficacia clinica.
E un farmaco che si assume per via ora , non ancora in commercio ma in avanzata fase di sperimentazione.Studi clinici di fase IIIB hanno documentato che la dose di 50mg di Tadalafil assunta 10 minuti prima del rapporto sessuale permetteva di ottenere erezioni rigide e rapporti penetrativi nel 93% dei pazienti con DE.
Con dosi minori del farmaco (10 o 25) o maggiori (100) si sono ottenuti tassi di successo inferiori , in media dell’82-86%; anche alle basse dosi di 25mg , gravate da minori effetti collaterali , diano comunque brillanti tassi di risposta clinica. Anche in un gruppo di pazienti diabetic in il 54% ha riportato significativi miglioramenti della funzione erettiva valutata con questionariIIEF 15.
Tra gli effetti collaterali documentati con Tadalafil,sono stati registrati:dispepsia (8-11%), cefalea (7-23%),mialgia(4%),flushing facciale(4%).
Un vantaggio di questa molecola rispetto agli altri inibitori delle PDE quali Sildenafil e Vardenafil è la più lunga emivita ( > 17 ore).Tale aspetto farmacocinetico , liberando la coppia dalla necessità di” pianificazione temporale “dell’attività sessuale migliora la spontaneità dei rapporti e l’ansia da prestazione ad essi connessa.
Vardenafil
E’ un potente inibitore della PDE5.Attualmente sono in corso studi clinici di fase III.Studi farmacocinetiche hanno documentato alcune specifiche peculiarità che lo differenziano dagli altri inibitori della PDE5: il più rapido raggiungimento delle massime concentrazioni plasmatiche(entro40-50 minuti)e l’emivita ( in media 4-5 ore)alee dosi comunemente impiegate di 20-40 mg
La selettività per la PDE5 è circa 200 volte maggiore che per la PDE1 , 13 volte maggiore che per la PDE6, 1000 volte maggiore che per la PDE2 , PDE3, PDE4.
Complessivamente la selettività recettoriale per la PDE5 è pertanto inferiore rispetto al Tadalafil, ma superiore rispetto al Sildenafil.
In uno studio clinico di fase IIB doppio cieco randomizzato, controllato, 601 pazienti con DE hanno assunto varedenafil alla dose di 20mg al bisogno.Il 75% dei pazienti trattati ha riportato la ripresa di completi rapporti sessuali versus il 39,5% del gruppo placebo(p< o,oo1):L’efficacia dei pazienti non è stata inoltre influenzata dall’età:
Tra gli effetti collaterali ,il più comune è stato il flushing facciale (10%), la cefalea era dell’8% alla dose di 10mg e del 15% alla dose di 20mg, dispepsia e rinite entrambe del 7% alla dose di 20mg.
Il primo studio di fase III è stato invece condotto su 452 pazienti diabetici con De moderata o severa. Un miglioramento significativo della funzione erettile è stato registrato dopo quattro settimane nel 57% dei casi alla dose di 10 mg , nel 72% dei casi alla dose di 20mg e nel 13% dei casi che avevano assunto placebo. L’analisi dei punteggi ottenuti con questionario IIEF 15 ha dimostrato un significativo(p<0.0001) miglioramento della funzione erettiva.
Non sono stati riscontrati eventi avversi gravi pur in un gruppo di pazienti come questo, con cmpromissione metabolica e patologie organiche associate e con DE relativamente severa.E’ interessante sottolineare come siano stati attualmente avviati trials clinici comparativi “head to head “, i cui risultati saranno disponibili nel 2003, in cui viene direttamente confrontata l’efficacia dei diversi inibitori delle PDE.