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Sei in: Patrizio Vicini / News / Bambini transgender e disforia di genere

Bambini transgender e disforia di genere

News

La disforia di genere o disturbo dell’identità di genere è la diagnosi medica per chi ha una forte identificazione con il sesso opposto a quello biologico.

Alcuni individui non sentono di appartenere a nessuna delle due categorie e rifiutano qualsiasi appartenenza di genere.

 

Appena il bambino inizia ad utilizzare il linguaggio verbale, percepisce quasi sempre un’identità di genere conforme al proprio sesso biologico. Di solito, i bambini si percepiscono come maschi e femmine, alcuni invece, di genere fluido o di nessun genere.

Intorno ai due anni il bambino è consapevole delle differenze fisiche tra maschi e femmine, intorno ai quattro anni ha chiara la sua identità di genere e si comporta in base ai propri ruoli quando si tratta di scegliere vestiti, giochi e giocattoli. Con lo sviluppo tale percezione relativa alla propria identità può diventare meno netta.

 

Può capitare che un maschio voglia usare abiti femminili o giochi per bambine, che provi disgusto per i propri organi genitali e che ci sia un netto rifiuto per il pene, i testicoli o la vagina,  il maschietto può ostinarsi a fare la pipì seduto e la bambina-adolescente può rifiutare il seno e la comparsa delle mestruazioni. L’idea che questi bambini hanno di sé è quella di non appartenere al sesso assegnato alla nascita, sentono invece un’appartenenza al sesso opposto o a nessun genere. Per alcuni bambini, l’identificazione con l’altro genere è temporanea, per altri la percezione diviene costante e durevole nel tempo e questo, li porterà a diventare adulti transgender.

Le cause sono biologiche, sociali e psicologiche, anche se non c’è alcuna conferma che esista una correlazione tra transgenderismo, cure genitoriali e traumi infantili.

 

È fondamentale che i genitori assumano un atteggiamento caratterizzato da accettazione, comprensione e amore incondizionato verso il proprio figlio.  Il bambino con un’organizzazione atipica dell’identità di genere deve sentirsi amato, non giudicato e  accettato per quello che sente di essere nel profondo.

 

9 Aprile 2024/da Patrizio Vicini
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