La metoidioplastica è un intervento chirurgico di cambio-sesso che effettuano i soggetti transgender per poter sostituire l’organo genitale femminile con l’organo genitale maschile. Prima di procedere con l’intervento viene somministrata una terapia a base di testosterone, con la finalità di allargare ed ingrandire gradualmente il clitoride di una dimensione media di 4-5 cm. L’intervento chirurgico della metoidioplastica consiste, quindi, nel “trasformare” il clitoride in un clitoride ipertrofico, in grado di avere le stesse funzioni vitali di un pene. Si effettua contemporaneamente un seconda procedura di uretroplastica per poter creare un allungamento dell’ uretra stessa con mucosa buccale prelevata dalla guancia o dal labbro inferiore oppure con la mucosa delle piccole labbra vaginali o entrambe, la procedura viene completata con una scrotoplastica utilizzando le grandi labbra per contenere due protesi testicolari per formare i testicoli.
La tecnica di metoidioplastica comprende le seguenti fasi:
- rimozione dell’organo vaginale ossia vaginectomia con chiusura della vagina;
- il rilascio dei legamenti del clitoride ed estroflessione del clitoride stesso ;
- raddrizzamento e allungamento del clitoride;
- l’uretroplastica combinando lembi genitali e mucosa buccale;
- e la scrotoplastica, che prevede l’ inserimento di protesi (testicoli).
La Vaginectomia avviene rimuovendo completamente la mucosa vaginale ad eccezione della parte ventrale vicino all’uretra che verrà utilizzata per l’allungamento uretrale. Durante questa fase, qualora non sia già stato fatto in precedenza, si puo’ procedere con isterectomia e annessiectomia. Successivamente i legamenti del clitoride vengono divisi in modo da far avanzare il clitoride verso il basso. Il corpo del pene viene ricostruito utilizzando la restante pelle del clitoride e le piccole labbra, mentre lo scroto sarà ricostruito unendo in linea mediana le grandi labbra dove potranno essere inserite delle protesi in silicone (testicoli di dimensioni medie da 18 a 21 cc di volume). Il risultato finale dipende fondamentalmente da quanto il clitoride si sia ingrandito in seguito alla cura a base di testosterone.
I vantaggi principali della metoidioplastica sono diversi:
- innanzittutto si tratta di una tecnica non invasiva;
- il neoglande è dotato di ottima sensibilità in quanto mantiene la sensibilita’ del clitoride;
- il paziente può urinare in stazione eretta;
- erezione spontanea e naturale;
- non crea cicatrici particolarmente visibili;
- non crea problemi a future ipotetiche operazioni chirurgiche ai genitali, nel caso in cui il paziente volesse procedure con altre metodiche di falloplastica
Lo svantaggio di questa tecnica riguarda le dimensioni del pene, in genere 5-7 cm che può essere comunque una dimensione sufficiente per la penetrazione vaginale. Tuttavia sussiste la possibilità a seguito dell’intervento di inserire oltre le protesi testicolari anche delle protesi intracavernose di allungamento penieno in un secondo momento in base alle possibilità generate dal risultato finale dell’intervento che garantiscono anche una maggiore rigidita’ peniena . In caso di chirurgia per l’allungamento dell’uretra, il paziente dovra’ attendere 3 mesi prima di applicare dilatatori o protesi. Dopo una metoidioplastica, può risultate molto utile anche l’utilizzo di un vacuum ossia un cilindro che induce un trazione determinata dalla pressione negativa , che utilizzato regolarmente per 2-3 anni, può arrivare ad aumentare la lunghezza del pene la circonferenza, rendendo questo metodo un’alternativa economica e priva di rischi alla cosiddetta falloplastica ricostruzione totale peniena con altre tecniche.