





Tra i principali fattori di rischio ricordiamo il criptorchidimo ossia una patologia congenita alla nascita in cui si ha la mancata discesa di uno o due testicoli nello scroto, il rischio di sviluppare un tumore al testicolo è più alto se il criporchidismo è bilaterale, ed in genere avviene nello stesso lato del testicolo non disceso.
Inoltre più è ritardata nel tempo la correzione del criptochidismo con intervento di orchidopessi maggiore è rischio di sviluppo del tumore al testicolo, soprattutto se intervento avviene dopo la puberta’ o non viene effettuato del tutto.
Tra gli ormoni fattori di rischio: estrogeni assunti dalla madre in gravidanza con conseguenza arresto endocrino e disginesia gonadica dei testicolo del feto e nascituro, danno alla spermatogenesi, alla sviluppo dell’apparato riproduttivo (ipospadia e criporchidismo), tumore al testicolo, in pratica l’individuo è genotipicamente maschio XY ma ha un arresto maturativo testicolare.
Altri ormoni con androgeni anabolizzanti, anti-estrogeni e fattore di crescita IGF-1 rientranti nella Categoria DOPING sono fattori di rischio per un particolare istotipo tumorale al testicolo il tumore a cellule di Leydig, facilmente reperibili su Internet con effetti deleteri non trascurabili.
Fattori di rischio ambientale sono rappresentati dai pesticidi.
Fattori di rischio occupazionale: due categorie sono maggiormente colpite i vigili del fuoco e personale addetto manutenzione aerei entrambi esposti a maggiori quantita’ di idrocarburi aromatici policiclici e derivati del benzene.
Per quanto riguarda la fertilità, abbiamo un danno alla fertilità già compromessa dal tumore al testicolo ulteriormente aggravata da asportazione dello stesso (orchiectomia) e trattamenti adiuvanti Radioterapia e Chemioterapia, di qui l’importanza della Crio-preservazione del seme o liquido seminale tramite le Banche del Seme.
Per quanto riguarda il deficit erettile abbiamo un danno all’erezione con impotenza, riconosce fattori psicologici con danno della propria immagine corporea, perdita autostima, depressione, stanchezza legata alla chemioterapia, tra i fattori organici abbiamo l’abbassamento di testosterone e danni neurologici e vascolari sul pene e nervi erigendi conseguenti alla radioterapia e chemioterapia.
Tra le tecniche innovative consigliabile la tecnica mini-invasiva microchirurgica testis-sparing o organ- sparing, ossia asportazione solo del tumore, se il tumore è piccolo minore di 2 cm, non palpabile, se il paziente ha un tumore bilaterale ad entrambi i testicoli, se il paziente è gia’ monorchide ossia ha un solo testicolo, preservando parenchima testicolare sano si riducono i danni e le conseguenze negative su fertilità ed erezione.
Ribadiamo importanza della prevenzione, autopalpazione con palpazione bimanuale del testicolo in presenza di familiarità o fattori di rischio e visita andrologica successiva.
Follow up tumorale associato anche ad un dosaggio e monitoraggio del testosterone per prevenire e contrastare l’ipogonadismo conseguente all’ orchiectomia.
Vaginoplastica Corso Dissezione Su Cadavere Per Cambio Di Genere
Il Corso Dissezione su cadavere per cambio di genere consisterà in lezioni frontali e lezioni su preparati anatomici durante le quali si affronteranno argomenti e tematiche relativi alla valutazione pre-chirurgica del pavimento pelvico ed alla corretta esecuzione dell’intervento di vaginoplastica.
Durante le lezioni frontali si affronteranno tematiche volte alla identificazione precoce di eventuali disfunzioni e dissinergie, presa di coscienza della muscolatura pelvica, addestramento della pazienti ai timing post chirurgici. Si procedrà poi con lo studio dell’anatomia del Perineo fino ad arrivare agli step chirurgici della Vaginoplastica nella Riattribuzione Chirurgica del Sesso MotF.
Le lezioni su preparati anatomici saranno volte a mettere in pratica le nozioni acquisite su cadavere, relative alla preparazione della paziente pre-intervento, tecnica chirurgica, preparazione-installazione, incisione cutanea e dissecazione, creazione della cavità neovaginale, dissecazione della cute peniena ed esteriorizzazione del pene, dissecazione del neoclitoride e del suo peduncolo, amputazione dei corpi cavernosi, resezione del bulbo uretrale, orchiectomia bilaterale, fissazione del neoclitoride e del suo peduncolo, sutura dei lembi cutanei, copertura della cavità neovaginale ( più eventuale innesto cutaneo), esteriorizzazione del neoclitoride e del meato, resezione dello scroto e creazione delle grandi labbra.
I relativi interventi saranno correlati da Medicazione finale, cure postoperatorie, complicanze immediate e secondarie e loro gestione, tecniche riabilitative per il corretto recupero funzionale genitale.
Il corso avrà luogo presso il Cadaver Lab di Palazzo Trecchi, a Cremona, una location unica con strumenti e macchinari di ultima generazione.
I preparati anatomici di cadaver fresh frozen a disposizione per la dissezione nel numero di 4, distribuiti dunque su gruppi di 5 persone ognuno, garantiscono un’ideale sovrapponibilità con il reale, potendo simulare così l’intervento chirurgico, nonché la massima sicurezza dal punto di vista infettivo per i partecipanti.
Operatori sanitari (infermieri, fisioterapisti) potranno prendervi parte come OSSERVATORI, come è possibile notare dalle fasce di prezzo presenti in questa pagina. Un prezzo speciale è accordato a chi ha acquistato già un corso di Riabilitazione del Pavimento Pelvico con la D.ssa Bertozzi e a chi acquisterà i corsi insieme.
Descriviamo di seguito L’ Rx-uretrocistografia nelle Stenosi Uretrali.
L’uretrografia retrograda e minzionale (RUG) è una metodica diagnostica a ampiamente utilizzata come indagine di scelta per valutare la presenza, la posizione, la lunghezza e le eventuali anomalie associate della stenosi dell’ uretra stessa (come ad esempio false strade, diverticoli etc).
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Sensibilità e specificità della metodica
La sensibilità e la specificità riportate di uretrografia retrograda e minzionale RUG nella diagnosi di stenosi uretrale è molto elevata rispettivamente del 91% e del 72% . Il valore predittivo positivo della uretrografia retrograda e minzionale e’ dell ‘89% e il valore predittivo negativo e’ del 76% . L’interpretazione dei risultati dell ‘ uretrografia retrogada e minzionale da parte dei medici specialisti in urologia è molto più accurata nel predire la posizione e la lunghezza della stenosi uretrale rispetto alla valutazione di un medico generale. I limiti della Rx-uretrocistografia retrograda e minzionale consistono nella difficoltà di valutare le stenosi uretrali molto distali e la valutazione dell’estensione prossimale delle stenosi che sono troppo strette per consentire il passaggio di un contrasto adeguato.
Tali limiti possono essere superati con la combinazione di un RUG con la Rx- uretrocistografia minzionale retrograda e minzionale, effettuando in tal modo l’ esame può consentire un’adeguata visualizzazione dell’uretra prossimale alla zona di stenosi e una valutazione più accurata della lunghezza della stenosi specie se trattasi stenosi uretrali quasi completamente obliteranti, nelle stenosi e nel gap nella lesione uretrale secondarie a frattura pelvica (PFUI).
Inoltre, la Rx – uretrocistografia retrograda e minzionale fornisce solo una valutazione bidimensionale e non tridimensionale della stenosi uretrale stessa e i risultati possono essere condizionati dal grado di allungamento del pene, dal grado di rotazione della pelvi e dall’habitus corporeo del paziente.
Rischi e complicanze
I rischi e le complicanze della Rx- uretrocistografia retrograda e minzionale son del tutto trascurabili riportiamo ( infezione, disagio). Sono disponibili sul mercato dispositivi di clampaggio uretrale durante l’effettuazione dell’ esame uretrografico (Brodny, Knutson) che sono risultati meno dolorosi rispetto all’utilizzo della tecnica tradizionale con catetere di Foley.
Uretrocistoscopia – Stenosi dell’ uretra di seguito descrizione della metodica con i relativi vantaggi.
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L’ Uretrocistocopia nella Diagnosi Stenosi dell’ Uretra consente un’accurata rilevazione visiva di una sospetta stenosi uretrale ed è di fondamentale importanza perche’ può escludere o confermare una stenosi uretrale come causa di difficolta’ urinaria con minzione ostruttiva.
L’ Uretrocistoscopia nella Diagnosi Stenosi dell’ Uretra, può rilevare il restringimento del lume uretrale prima dei cambiamenti nell’uroflussometria e l’insorgenza dei sintomi stessi .
L’ uretrocistocopia nelle Stenosi uretra può anche valutare la presenza di Lichen Sclerosus o Scleroatrofico o altre patologie, ma di solito non consente di valutare la lunghezza della stenosi poiché il calibro della maggior parte dei cistoscopi è maggiore della maggior parte delle stenosi uretrali sintomatiche .
Per ovviare a tale limite Uretrocistoscopia – Stenosi dell’ uretra, è possibile l’uso di ureteroscopi di calibro più piccolo (6,5 Fr e 4,5 Fr).
Ciò consente anche una valutazione della vescica stessa prima dell’intervento chirurgico di uretroplastica e può identificare altre patologie come i calcoli alla vescica.
La cistouretroscopia è particolarmente utile per la diagnosi di stenosi uretrale bulbomembranosa prossimale che può non essere rilevata attraverso una Rx-uretrocistografia retrograda e minzionale.
In casi molto particolari si puo’ combinare l’uretroscopia retrograda con la cistoscopia anterograda attraverso il cetetere sovrapubico di un’ epicistostomia può essere utilizzata per valutare la stenosi uretrale e pianificare l’approccio chirurgico.
Permette una valutazione della lunghezza del difetto, la competenza del collo vescicale, il coinvolgimento del collo vescicale nella cicatrizzazione oltre ad identificare la presenza di altre anomalie (es. fistole uretrali, calcoli etc ).
È stato rilevato che la uretrocistoscopia combinata retrograda e anterograda fornisce, stime simili della lunghezza del difetto uretrale nei pazienti che hanno subito un trauma con frattura della pelvi, sovrapponibili alla cistouretrografia combinata retrograda e anterograda, ma con maggiore probabilità di rilevare fistole, false strade uretrali e calcoli.
Descriviamo qui di seguito il nuovo device AquaBeam Waterject device Robotico per il trattamento dell’ Ipertrofia Prostatica Benigna Benigna/https://www.patriziovicini.it/patologie-urologiche/ipertrofia-prostatica-benigna/ , ne’ vediamo di seguito il meccanismo d’azione ed i risultati.
L’ AquaBeam è un macchinario innovativo che usa una tecnologia ad acqua fredda
Questo trattamento rivoluzionario dell’Ipertrofia Prostatica Benigna è stato sviluppato negli Stati Uniti.
Durante la procedura si sovrappone l’immagine vista dal chirurgo attraverso la strumentazione ottica con l’immagine ecografica ad alta risoluzione. Questo consente di definire i margini di resezione del tessuto e procedere in circa 5 minuti alla rimozione del tessuto interessato. Se confrontato ai tempi di circa 60 ed oltre minuti delle tecniche tradizionali, il device Aquabeam rende questo intervento molto vantaggioso riducendo i tempi anestesiologici ad esempio nelle persone a rischio.
L’ AquaBeam determina in termini di risultati funzionali Uroflussimetrici risultati molto simili alle metodiche standard tradizionali fino ad oggi più utilizzate, ma permette di ridurre nettamente i tempi d’intervento ed i rischi sulla continenza urinari, sulla funzione erettile ed eiaculatoria collegati.
Si ha infatti assenza di effetti collaterali sulla funzione sessuale dal momento che l’effetto termico non danneggia le terminazione nervose peniene
Tra i vantaggi dell’ AquaBeam abbiamo:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/?term=aquabeam
Per ulteriori approfondimenti vai alla Sezione Video Tube Rezum trattamento con vapore acqueo
Il Rezum è un device che consente un trattamento mini-invasivo urologico per il trattamento dell’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB): trattasi di una terapia innovativa ed alternativa all’intervento chirurgico tradizionale di asportazione della ghiandola prostatica ingrandita ed ostruente per via chirurgica o endoscopica (TURP). https://www.patriziovicini.it/patologie-urologiche/ipertrofia-prostatica-benigna/
II Rezum sfrutta il vapore acqueo, in questo modo è possibile ridurre l’eccesso di tessuto prostatico ostruente che causa i sintomi ostruttivi dell’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB).
La procedura del Rezum per il trattamento dell’ Ipertrofia Prostatica Benigna prevede l’iniezione di vapore acqueo attraverso un ago sottilissimo all’interno dell’ adenoma prostatico ipertrofico minuto con una sonda posizionata all’interno dell’uretra prostatica, nei giorni successivi il trattamento indurrà un progressivo rimpicciolimento del tessuto ghiandolare prostatico ipertrofico.
I risultati del Rezum sono in genere definitivi e si evidenziano dopo un intervallo temporale di a 8-12 settimane dal trattamento, che permette una cessata assunzione dei farmaci alfa litici utilizzati prima del trattamento.
In qualche settimana si nota un progressivo miglioramento del flusso urinario e una notevole riduzione disturbi urinari ostruttivi.
Dai lavori pubblicati emerge che i risultati sono particolarmente stabili e duraturi in un arco temporale di 4-5 anni, in media, solo il 4-5% dei pazienti dovra’ essere sottoposto a nuovo ed ulteriore intervento disostruttivo.
I vantaggi di tale trattamento mini-invasivo sono rappresentati da:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/?term=rezum
Per ulteriori informazioni vai alla Sezione Video Tube Rezum trattamento con vapore acqueo
Descriviamo qui di seguito il nuovo device Itind per Ipertrofia Prostatica Benigna https://www.patriziovicini.it/patologie-urologiche/ipertrofia-prostatica-benigna/
Il device Itind può essere utilizzato anche in pazienti con Sclerosi del Collo Vescicale https://www.patriziovicini.it/patologie-urologiche/sclerosi-del-collo-vescicale/
Ne vediamo di seguito il meccanismo d’azione ed risultati.
L’ Itind per l’ Ipertrofia Prostastica Benigna è un device in nitinol che viene posizionato all’interno dell’ uretra prostatica in modo temporaneo, ossia il device Ithind una volta lasciato in situ si autoespande esercitando una pressione longitudinale sull‘ uretra prostatica e collo vescicale ad ore 5, 7 e 12. Il meccanismo d’ azione consiste appunto nel creare una pressione longitudinale per 5-7 giorni con ischemia necrosi con creazione di un canale longitudinale che migliora il flusso urinario.
L’Itind preserva i dotti eiaculatori e quindi l’eiaculazione evitando danni sullo sfintere uretrale esterno.
In tal modo non ci sono rischi di disfunzione sessuale, si evitano eiaculazione retrograda , disfunzione erettile ed incontinenza urinaria.
Viene inserito, posizionato, lasciato espanso per 5-7 giorni e poi rimosso il tutto il regime ambulatoriale o DH con blanda sedazione senza ricovero.
L’ Itind o stent intraprostatico nel trattamento dell’ ipertrofia prostatica benigna e sclerosi del collo vescicale determina:
– un miglioramento del flusso urinario e del punteggio IPSS score (International Prostate Symptoms Score) nel 45% dei pazienti.
– si ottiene un significativo miglioramento del flusso urinario massimo Qmax nel 67% dei pazienti.
– zero % di pazienti affetti da eiaculazione retrograda.
– zero % di casi con disfunzione erettile.
Tra i vantaggi dell’ Itind nel trattamento dell’ ipertrofia prostatica benigna e sclerosi del collo vescicale abbiamo:
– Procedura semplice minimamente invasiva effettuabile in pochi minuti con blanda sedazione in regime ambulatoriale o day hospital.
– Non prevede incisioni o perdite ematiche a differenza della TURP tradizionale.
– Stent impiantato in modo temporaneo soltanto 5-7 giorni in situ.
– Immediato ritorno alla vita di tutti i giorni.
– Assenza di rischi di disfunzioni sessuali (impotenza erigendi ossia deficit erettile ed eiaculazione retrograda).
Per ulteriori approfondimenti vai alla Sezione Video TuBe Itind-Sclerosi Collo Vescicale
Descriviamo qui di seguito quanto riportato da uno studio recente circa la presenza ed il rilevamento del CORONAVIRUS – SARS – COV- 2 , ossia il COVID 19 responsabile della SARS-COV-2 (Sindrome Respiratoria Acuta) nel Liquido Seminale.
Il coronavirus 2 da sindrome respiratoria acuta grave, abbreviato in SARS-CoV-2 , in precedenza nominato nuovo coronavirus del 2019, è un ceppo virale della specie SARS-related coronavirus/SARS-CoV, facente parte del genere Betacoronavirus.
Si tratta del settimo Coronavirus sinora riconosciuto in grado di infettare esseri umani, il cui nome ufficiale dato dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità alla sindrome causata dal virus è COVID-19.
Del virus è stato sequenziato il genoma da su un campione prelevato da un paziente colpito da una polmonite, di cui non si conosceva la causa, all’inizio della pandemia del 2019-2020 a Wuhan
Il Virus COVID-19 è stato rilevato nel tratto gastrointestinale, saliva e campioni di urina.
Contrariamente a quanto rilevato in un altro studio precedente, il virus CORONAVIRUS – SARS-COV-2 può essere presente nel liquido seminale o sperma dei pazienti affetti da COVID-19 , il virus sembra persistere nell’ apparato genitale maschile senza capacità di replicarsi, alterando la fertilità per verosimile danno infiammatorio sistemico e locale, e può inoltre essere rilevato anche in soggetti in fase successiva temporale di recupero clinico.
Sono necessarie sicuramente ulteriori ricerche e studi clinici a livello internazionale per avere una maggiore significatività statistica del campione e validare i risultati di tale studio e studi simili, in quanto gli studi sin qui disponibili si sono limitati a un basso numero di campioni, sarebbe molto rilevante inoltre approfondire ed escludere o confermare l’ipotetica possibilità che il virus SARS-COV-2 possa essere trasmesso anche per via sessuale e/o alterare la fertilità maschile https://www.patriziovicini.it/patologie-andrologiche/varicocele-ed-infertilita-maschile/.
Sicuramente astinenza sessuale ed misure di prevenzione come l’ uso del condom potrebbero limitare la diffusione del virus stesso ed essere utili nel controllo e prevenzione di tale patologia endemica https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2765654.
Il posizionamento di una protesi peniena idraulica tricomponente per via infrapubica è un trattamento efficace per i pazienti che non rispondono alla terapia per bocca e/o di tipo infiltrativo. Da lavori recenti si è rilevato per l’approccio per via infrapubico per impianto protesi peniene è meno frequentemente utilizzato di quello penoscrotale, circa il 25% degli interventi viene effettuato con tale procedura.
La possibile spiegazione è la paura di lesioni al fascio vascolo-nervoso penieno e la percepita difficoltà nel posizionare la pompa scrotale per la distanza dalla corporotomia peniena.
Come si effettua
La tecnica chirurgica prevede incisione infrapubica alla base del pene, isolamento dei corpi cavernosi, corporotomia , dilatazione e misurazione, posizionamento del reservoir, posizionamento della pompa scrotale, connessioni, chiusura per strati, piccolo drenaggio in aspirazione. Al termine della procedura residuerà un’unica piccola cicatrice a livello infrapubica di circa 3 cm praticamente invisibile a distanza di mesi. Da alcuni anni la procedura può avvenire con tecnica minimamente invasiva, che ha standardizzato i vari step rendendo minimi l’incisione cutanea la corporotomia la dilatazione, con tempi operatori brevissimi e quindi con ridottissima probabilità di infezione https://www.patriziovicini.it/patologie-andrologiche/protesi-peniene/.
Complicanze del posizionamento di protesi peniena idraulica per via infrapubica
Le complicanze del posizionamento di protesi idraulica tricomponente per via infrapubica sono tutte trascurabili, lieve dolenzia edema e gonfiore scrotale.
Vantaggi
Tra i vantaggi dell’impianto di protesi peniene per via infrapubica rispetto all’accesso peno-scrotale riportiamo tempo operatorio ridotto che si traduce in una minore probabilità di infezione, precoce attivazione della protesi dal momento che manca l’ incisione scrotale e quindi meno dolenzia sullo scroto, elevato grado di soddisfazione post-operatoria e miglioramento della qualità di vita del paziente con deficit erettile e della coppia.
Centri pubblici e costi
I costi dell’intervento, sono variabili e dipendono dalla struttura presso la quale si effettua la procedura di posizionamento di protesi peniena idraulica tricomponente per via infrapubica; questi possono variare pertanto dalle 15000 euro ad un massimo di 17500 euro omnicomprensivo /http://androprotesi.it/portfolio-items/patrizio-vicini/.
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Oppure alla Sezione Video Tube
Impianto di protesi peniena per via infrapubica minimamente invasivo
Protesi peniena preparazione cilindri
Protesi peniena preparazione cilindri
Manovra di Scratch sec. Paul Perito nella Malattia di La Peyronie
Sito di divulgazione medica Andrologica ed Urologica a cura del dott. Patrizio Vicini
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